Lo ‘mperadore Buffone I

Bell’amici, d’uno buffone volgiovi ricontare, anzi, non uno buffone quale che sia, ma dello ‘mperdarore Buffone I. Era una volta lo ‘mperatore Carlo che dalle terre d’Alemagna discese in chelle di Longobardia per cacciare, a punto, i Longobardi. Studiando colli suoi baroni lo modo megliore d’incedere sullo nimico oltre le montagne, presentossi a lui uno... Continue Reading →

E chest’è male?

Scrivo lo sonetto che or ora scrivo sanza nulla cagione pur puntuale: scrivolo ora peroché sono vivo e di mea vita faccio bene e male. Scrivolo dunque, aggiatene contezza, non in ragione de lo tropo vino, ma d’altra matteria che dona ebrezza: Eo scrivolo pe amor, amore fino. Odo già veruno omo che si dice:... Continue Reading →

Eo rimembro lo die quando vi dissi

………………. Eo rimembro lo die quando vi dissi: per la vita rimarremo insieme, non avremo più dottanze né teme, saremo ne lo ciel dell’astri fissi. Astri angelici, dominici missi, e voi madonna, donatemi speme, sicché quando lo sole adombra e geme, non conveneci di temer l’eclissi. Per la vita chello die v’ho promesso tutta mea... Continue Reading →

Pe dir claro

Pe dir claro mo ve dico: de lagnanze già n’ho un plico, multe scritte qual accusa da chi sprezza e ‘nfine usa. Una cassa di papiri dirempita dalli viri mai nomati e pur regnanti ch’a pensar per tutti quanti han pensato a core fino d’aitar ogne cittadino, sì ‘ntendendo ogne persona fatta serva muta e... Continue Reading →

La parabola delli zebedei

Sì tante e tali cose passano pe chesti tempi, ch’è mestiere a piè sospinto di grattare ogn’omo li zebedei sua, sicché dicalo anco lo poeta e saggio latino (che lo nome suo mo non mi giugne alla memoria): grattatio pallorum etim omnia male fugit, e pure in omnia pericula tasta testicula. Pria ca le dame,... Continue Reading →

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