Le urla di White Ville, di Isabella Liberto (Dark Abyss)

Una famiglia massacrata a colpi d’ascia, una casa stregata, rumori sinistri, telefonate inquietanti.

È possibile mettere insieme tutti questi cliché del genere horror per creare una storia originale?

Sembrerebbe proprio di sì. Anzi, il fatto di sembrare una cosa, nella piccola comunità di White Ville, significa in molti casi essere tutt’altro.

Di tutto questo, ovviamente, la protagonista, Liddy, si avvedrà a sue spese e non immaginerebbe mai di star discendendo in un orrore dai toni sociali e provinciali, quando decide di prendere casa a White Ville; una villetta in cui mettersi in regola con le sue scadenze da scrittrice, ma anche dove dare una sistemazione adeguata alla sua relazione con Eddy, fatta d’amore, ma anche di tante incomprensioni e alti e bassi.

Un luogo tranquillo, ma vicino al centro, tanto ideale quanto fuori budget, tranne una casa, quella in cui fu massacrata l’intera famiglia Drake 10 anni prima.

Un sogno che si realizza e un incubo che comincia. Scricchiolii e urla che rischiano di far impazzire Liddy così come hanno fatto perdere il senno ai precedenti proprietari.

Ma questo è solo l’inizio di una ricerca della verità che dallo spavento per presunti fenomeni esoterici porta i lettori verso l’orrore vero, quello della degenerazione umana camuffata con modi raffinati, con la buona educazione, con la pretesa del benessere comune che giustifica e autorizza qualsiasi abiezione con il consenso e la complicità dei propri simili.

Con una narrazione ordinata, che non tralascia i dettagli, ma neanche svela eccessivamente, l’autrice ci racconta il passaggio graduale e realistico dalla razionalità, che vede nelle storie di fantasmi solo bugie buone per halloween, all’irrazionalità delle sensazioni ed emozioni vissute sulla propria pelle.

Ogni capitolo è scritto come un episodio, riprende le fila di quelli passati e ricrea la giusta tensione emotiva, per proporre le diapositive di una società sospetta e sospettosa e di una caduta progressiva nella psicosi, nel dubbio e nei segreti.

Tensione e normalità quotidiana procedono di pari passo, rendendo ancora più angoscianti le rivelazioni, centellinate con sapienza.

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