Apparenze, di Tania Dejoannon

Attraverso il punto di vista di una manciata di persone comuni, inizialmente non collegate tra loro, assistiamo allo scatenarsi di un’apocalisse pandemica di portata globale.

La caratteristica principale della devastazione causata da questo “morbo” infettivo è la violenza dell’uomo sull’uomo. Se i freni inibitori degli infetti scompaiono in una frenesia sanguinaria, non meno sconvolgenti si rivelano essere gli effetti sui “sani”, costretti a uccidere per difendersi o semplicemente liberi di saziare i propri appetiti di prevaricazione nei confronti dei propri simili

Dalle storie minimali dei protagonisti, si approda oltre la superficie degli eventi fino a scorticare sezioni sempre più ampie della crosta che ricopre una verità in suppurazione.

Sfogliare le pagine per svelare le cause e risalire i fili dell’intreccio fino ad arrivare ai colpevoli è parte integrante del gusto di leggere questo libro, retaggio di quell’insana tendenza umana alla teorica reductio ad unum, che permette di soddisfare le nostre angosce dando ordine al caos e che si contrappone alla morbosa curiosità tra individuo e individuo che ci spinge a conoscere i dettagli di tutti gli attori in causa.

Una storia con più azione che intrigo, ma senza dubbio con una sua precisa componente politica, in cui si comincia a scoprire l’assetto di un nuovo ordine mondiale (in funzione del seguito già pubblicato “Oltre le apparenze”) all’interno di una civiltà sconvolta da “mostri”, che rappresentano un pericolo indotto, un elemento persistente di tensione e reazione, ma non il principale antagonista della storia.

Proprio dalla situazione socio-politica, il lettore parte a comprendere la vicenda più strettamente legata ai singoli personaggi, alle loro relazioni, ai loro tentativi, più a meno coronati dal successo, di sopravvivere a una situazione catastrofica che rischia di lasciarli atterriti, inermi, i balia dei folli manovratori che speculano sul dolore altrui.

Da questa concatenazione di rimandi temporali e geografici si dipana il motore narrativo del libro sotto forma di un conflitto multistratificato, sul piano personale, morale, di gruppo, istituzionale, in cui nelle azioni di combattimento come nei tormenti interiori e nelle riflessioni escatologiche, i passaggi sono rapidi e le soluzioni violente, brutali e spesso definitive.

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