
E dimentico di respirare
in quell’istante sospeso
dissolto nel tramonto di un’era
I nuovi figli sapranno di noi
leggendo i graffi sulle rovine
che affioreranno dalla marea
al ritirarsi della vergogna
Come noi ora, saranno piccoli
di fronte a un sole così lontano,
immenso, indifferente, esplosivo
Ma non sapendo di essere inermi
aggiogheranno l’astro tiranno
ai capricci di un gesto incantato
o un guizzo di potere creativo
Da loro impareremo la pretesa
di ergersi di fronte a ogni dio
o presunto tale, per gridare
la prima volontà, di essere,
e domare ogni alba a venire
Tracciando segni arcani nell’aria
Tracciando simboli sulla sabbia
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