
Ricordava le parole di suo padre, niente può farti male ore, quanto dura l’ora? quanto era lungo il presente?
C’è un confine oltre il quale albergano il male e l’oscurità. Questo confine si trova nell’incomprensibilità dell’animo umano. “La nostra parte di notte” dipana in oltre 700 pagine questo concetto in apparenza semplice intrecciandolo con l’orrore che può emergere solo dalle macchinazioni di uomini trasformati in devoti e sacerdoti del dio potere attraverso rituali quotidiani di prevaricazione, menzogna e corruzione.
Mentre leggiamo delle manifestazioni paranormali di un Altro Luogo lontano, acquisiamo la consapevolezza che si tratta solo del riflesso delle nostre stesse abiezioni, dissimulate, celate e per questo ancora più bramose di emergere, in pratiche, ambienti, gruppi che legittimano ogni depravazione necessaria.
Questo libro parla della quotidianità di persone non ordinarie, per le loro conoscenza e per le loro abilità, che potremmo definire magiche, ma soprattutto per gli abissi di umana spietatezza che sono capaci di raggiungere, così insensata da far apparire l’Oscurità una forza innocente nella sua naturale e inevitabile crudeltà.
Il male occulto si fonde e viene celebrato nei mali storici quali dittatura, sfruttamento e crisi sociale, in una serie di lunghi racconti che si incrociano su piani temporali sfasati e sulla falsa riga di vicende familiari complesse e segrete. Gli intrighi dinastici di una nobiltà del sangue, cresciuta nel dolore e scivolata inevitabilmente nella follia, che aspira sempre a qualcosa di più, conducono senza speranza sempre più in basso verso la paura della fame, della povertà e della morte, e al prezzo ignobile da pagare pur di sfuggirvi.
Ma è anche e soprattutto la storia dell’amore di un padre per il figlio, un amore cresciuto nonostante fosse stato nutrito solo di odio, un amore che rimane puro anche nella corruzione perché disinteressato fino alla fine e anche oltre.
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