Storiella 71 – Dispetti, puzzette e magie

C’era una volta un bimbo di nome Monello che viveva in un paesino sul Monte Bislacco, così chiamato perché da sempre era la casa di un magio, molto timido, capace di fare cose davvero bislacche.

A Monello, piaceva molto fare dispetti, a chiunque, e quella mattina, passò vicino una casetta azzurra dove vide che la porta era socchiusa e bloccata da una catenella. Tra lo stipite e la porta era incastrata la testa di una scurrola, che non riusciva né a entrare, né a uscire,

Le scurrole sono animaletti del bosco, alti come uno sgabello, piuttosto tarchiati, con grossi unghioni adatti a scavare nella terra e una coda piatta che serve per spandere il terribile odore delle puzzette che fanno senza sosta, accompagnate da un sonoro “prooot”.

Monello cominciò a fare boccacce e a urlare contro la scurrola e più la scurrola si spaventava più le sue puzzette erano maleodoranti.

A un certo punto la finestra della casetta si spalancò come per magia, anzi, proprio per magia, e ne uscì uno scivolo come se fosse una lingua (stavolta però era proprio uno scivolo, non una lingua).

Scivolò fuori un tizio con una lunga tunica marrone, un buffo cappello a punta e la pelle verdognola quasi trasparente. Il magio atterrò sul prato, proprio vicino a Monello e, dopo aver tossito un paio di volte, lo guardò il modo molto severo, mentre piccole scintille scoppiettavano sulle punte delle sue dita.

Verso l’ora di pranzo, la mamma di Monello sentì aprirsi e richiudersi la porta di casa.

Nessuno salutò, ma dei passetti rapidi ticchettarono nel corridoio, accompagnati da sonori “prot prot”.

Si stava chiedendo cosa fosse, quando le passò davanti una scurrola molto imbronciata.

La mamma guardò stupita la bestiola e si tappò il naso per la puzza.

“Bodello, sei du?” chiese

Prooot!

“Lascia stare…” rispose la scurrola.

Prooot!

“Ho avuto una brutta giornata…” 

Il giorno dopo andò decisamente meglio. Monello si svegliò di nuovo bambino, riprese a fare i dispetti a tutti, ma quel giorno nessuno lo trasformò in una scurrola.

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