
A volte, davanti una finestra
aperta su un campo, chiudo gli occhi
anziché guardare e son felice
perché solo in quei rari momenti
il panorama non è viziato
dal mio diafano doppio sul vetro
e il mondo è un tutt’uno così grande
che la vita può ancora accadere,
ma tutto è già successo. Ricordi?
Cominciammo ad essere infelici
per saldare il debito contratto
con l’immensità di quel paesaggio
Nel mio piccolo, con gli occhi chiusi,
ancora adesso vedo le lucciole
danzare nel buio, due faville,
imperfezioni che s’incontrano
e si sfiorano mentre rincorro
una tenerezza che mi sfugge
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