
Attraverso lenti d’ametista
guardo questo mondo rinnovato
dall’incedere ratto del morbo
Come rinnovata è la mia vista
rispetto ad un recente passato,
vedo, in luogo dell’essere orbo
Ogni cosa è netta in tinte viola
Ogni vita non è più l’ennesima
bensì unica e preziosa, la sento
Soli, nello spettro d’una stola
che intima tanto la Quaresima
quanto lieta preannuncia l’Avvento
Osservo nascere un mondo nuovo
sui resti di entusiasmi e di eccessi
Irredimibilmente stravolto
Può essere il tempo del ritrovo,
questo, faccia a faccia con noi stessi
Il tempo placido dell’ascolto
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