
D’un altro breve addio rimbomba e freme
il mio silenzio. Nostalgica, sento
la melodia di una sera d’estate.
Del tempo vero, da vivere insieme,
ci resta, concesso, solo un frammento
fermo nell’eco di voci stonate.
Prima che anch’esso, disperso, ne muoia
vorrei dirti adesso quanto fa male
questa bellezza, se non condivisa,
di amari riverberi, della gioia
nel canto effimero delle cicale,
di urla nascoste dietro le risa,
di suppliche mute; ma ancora nulla
vien detto a lenire l’angoscia frivola
di questa coscienza incapace e stanca.
Che sia vicinanza vera o fasulla,
passa nel mentre ogni occasione scivola
persa in reclami del tempo che manca.
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