Mi siedi accanto
in una sala d’attesa.
Piove anche stavolta.
La tua faccia rivolta
alla finestra soppesa
il tempo: scorre in pianto.
Lo so e non mi volto.
Non ce n’è bisogno:
so quello che pensi.
Quanto sono immensi
i sogni di un sogno?
Sta piovendo da molto?
Non ti dico niente,
sembra tutto normale,
Ma è tutto diverso.
Quanto abbiamo perso
nell’incedere del male?
Il silenzio non mente.
Non ti ho mai detto
che ti voglio bene,
per un solo pensiero:
che non fosse vero.
Guarda come viene
giù la pioggia dal tetto.
Vorrei poterlo fare,
venire giù dal cielo
in un lieve acquazzone,
toccare cose e persone,
coprirle con un velo:
vicini, senza parlare.
L’incessante ticchettio
della pioggia che casca
concilia il torpore.
Secondi. Minuti. Ore.
Ti risveglia la burrasca.
O a dormire ero io?
Il braccio ruota
si tende, parlo piano,
dico parole nuove.
Fuori ancora piove
e io allungo la mano
su una sedia vuota.
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