Scrissi questo sonetto qualche anno fa (dal linguaggio si direbbe qualche secolo…), quando la situazione politica, in teoria, era un’altra, ma cambiata la voce che incita la folla, il fatto è che la guerra ai poveri, tra poveri e dei poveri continua.
In citade s’assoldan berrovieri
per cacciare manente tutti i sorci
ca movensi all’ombra delli torci
alla cerca di cibo e pochi averi.
Lesti i cacciator s’adusan fieri
e noi lassi non badiamo i porci
ca di lor querceti, sanz’opporci,
meniamo nei palazzi de’ quartieri.
Or hanno lor lo scettro e lo danaro
e tu pensiti d’esser cavaliere,
ma nemmeno pòi dicerti porcaro.
Pensi male o te l’hanno data a bere,
che che ‘l male colli topi lo scacciaro?
“Nullo male!” lo mal fatti savere.
https://marilenamonti.wordpress.com/2018/10/09/cambiamenti/
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