Né inquisito, né assolto,
senza nome, né volto.
Ciò che son diventato,
forse è questo il mistero.
Ricordami chi ero
quando mi hai trovato
e poi mi hai raccolto.
Il mio riflesso dietro
una grande finestra,
come un’ombra che affiora.
E tu ci sei ancora,
sempre alla mia destra,
ma dall’altra parte del vetro.
Le labbra, un gesto lento,
un sorriso dolente
adesso è il mio tormento,
ma restai indifferente
a quell’avvertimento.
Non è te che ho perduto
poiché non perde il sole
colui che si nasconde
in tenebre profonde;
sa dove trovarlo e non vuole.
Perde se stesso nel rifiuto.
Davanti una finestra, prono,
sono l’unico assente
dentro quel passato presente,
mi guardi e mi abbandono.
Ricordami chi sono.
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