Dipendenti, assuefatti alla fortuna,
sottostiamo al lancio di una moneta
che volteggia per aria.
Le facce si alternano una a una
affinché il verdetto si ripeta
nella sorte binaria.
Ogni respiro è nell’attesa
dell’esito che verrà estratto,
a cui concediamo la resa:
la faccia che cadrà di piatto.
Caduta che decide il nostro fato:
da un lato giusto, dall’altro sbagliato.
Ogni nuova decisione è un azzardo,
ogni ulteriore giudizio un assalto
dualista: dentro o fuori.
È sufficiente un timoroso sguardo
alla faccia rivolta verso alto:
vinci o perdi, vivi o muori.
E anche chi vince e non muore
rimane per sempre diviso:
mente o anima, testa o cuore;
tanto è umano essere indeciso.
Errori del destino, uno sbaglio,
caduti in equilibrio sul taglio.
Vivendo di incertezze e ipocrisie,
il destino assurdo ci dà la caccia
perché alla fine siamo anomalie:
monete con una sola faccia.
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