Così risposi in maniera sintetica
a una domanda che non mi hai mai posto,
sul senso della vita e del suo opposto,
fuori d’ogni speculazione etica.
Soffrendo a causa del nervo esposto
nella massima aspirazione poietica,
sei la mia consapevolezza eretica:
“Io e te”. Io. E te. Così ho risposto.
Ma tu già sapevi ogni cosa,
ecco perché non hai mai chiesto
e hai atteso fiduciosa
che dal tuo silezio modesto
io capissi dove si posa
il giunco caduto troppo presto
sotto i colpi del vento.
Io e te. Ora lo sento.
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