Ricordo quel momento in cui
tu e io ci siamo incontrati,
quando tu mi hai chiesto “chi sei?”
Ricordo la voce, il dolce ronzio,
che dalle profondità del tuo canto
ha invaso ogni mio sentimento.
Ricordo i miei giorni più bui
e anche di come tu li hai rischiarati;
ma questi ricordi non sono miei.
Sono le speranze sfuggite a Dio
nel frangente del primissimo incanto,
mentre donava luce al firmamento,
e ricordava la storia di lui
– ancora prima di averci creati –
e ricordava la storia di lei.
Così rispondo soltanto “sono io
“e ti rimarrò sempre accanto
“perché ricordo quel momento”.
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