
Piccoletta, bambina mia,
scrivo parole che non leggerai
perché tu già corri via, te ne vai
animata da una strana allegria,
ti giri e mi dici “papà, dai, vieni
con me” vuoi che lasci tutto e ti segua
senza freni. Tu sei la mia tregua
dagli affanni, la cura dai veleni.
Ti guarderai indietro, ma ora cresci,
perché tu sei la prova che l’amore
può rendere una persona migliore.
Vengo con te, apri la porta ed esci
incontro al mondo che t’è stato dato.
La tua innocenza, la posso sentire:
“fintanto che avrai paura di uscire
ci sarà sempre qualcuno in agguato.”
Avevo paura, tra i mille impegni,
di non riuscire a insegnarti la vita
perché in fondo io non l’ho mai capita.
Ora lo so, sei tu che me la insegni.
Oggi (11/04/2017) la mia piccola Gaia compie tre anni. Piccola ma già grande, mi viene da dire. La cosa strana è che forse solo oggi sono riuscito a capire perché amo alla follia quella creaturina che in tre anni ha preteso da me più di quanto mi sia mai stato chiesto nei precedenti 30 anni. La amo perché a lei sono disposto a dare tutto, a darmi senza filtri e senza remore. Detta così potrebbe sembrare una conseguenza, invece credo sia la causa: con lei riesco a essere la persona che vorrei essere con tutti.
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