
Cercando un giorno la strada d’uscita
dal folto oscuro dell’anima offesa,
viene trovata una debole intesa,
la breve sosta lungo la salita,
l’eterno dosso; oltre è la discesa.
Oltre il dosso la via è schiarita;
la forza vera è dentro le dita,
che rilasciano una corda tesa;
la luce è nel vibrare della corda.
Ricorda sempre l’aria che quel giorno
respirasti sulla via del ritorno:
per quanta polvere tu morda,
respira quell’aria, ricorda;
se cerchi la vita guardati intorno.
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