“Phantasia mihi plus quam phantastica venit
historiam Baldi grassis cantare Camoeni.”
Con questo incipit comincia il Baldus, poema diviso in 25 libri e scritto in versi maccheronici da Teofilo Folengo sotto lo pseudonimo di Merlin Cocaio; pubblicato postumo nella versione completa e definitiva nel 1552.
La seguente è la versione “teatralizzata” dell’opera. Mi è venuta la fantasia più che fantastica di cantare la storia di Baldo. È proprio il caso di dirlo…
La storia di Baldo infatti è pazzesca, una parodia dei poemi cavallereschi con cui condivide il gusto dell’iperbole, ma inserito in un’azione/narrazione fin troppo realistica e cruda.
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