La storia del cuore si fece confusa;
le vicende presero una strana piega
poiché tornando alla vecchia bottega
trovò la porta chiusa.
“Ora che l’entrata mi viene preclusa
non ho più nessun vincolo che mi lega
– disse il cuore – e nessuno mi spiega
come chiedere scusa.”
Il tempo aveva avvolto le sue spire
gettandolo nell’abisso più tetro
e nel cielo per farlo rinsavire;
era stato di cristallo e di vetro,
ma solo allora riuscì a capire
che da se stessi non si torna indietro.
SoLo - Sono Loris 
Se non si può tornare indietro le uniche cose che rimangono da fare sono fermarsi o andare avanti. Me lo chiedo spesso ultimamente cosa significa “andare avanti” nella vita. Dimenticare quello che è stato? Essere una persona nuova? Nascondere al mondo le proprie vergogne? Perché da tutto questo non si torna indietro, ne faccio esperienza tutti i giorni.
Una volta dissi a un frate che non me la sentivo di confessarmi perché avevo delle cose da risolvere con me stesso prima di parlarne con Dio, cose che secondo me mi avevano reso e mi rendevano una brutta persona. Lui mi fece solo una domanda: “Pensi che Dio ti voglia diverso da come sei ora?”. Una domanda valida in ogni singolo istante. Quella volta non mi sono confessato, molte di “quelle” cose le porto ancora con me e, sinceramente, di quello che vuole Dio a molti potrebbe non importare granché, ma riuscire ad accettare, a volte a tollerare, di essere me stesso in ogni momento, e soprattutto riuscire a guardare con consapevolezza alla strada che ho percorso per arrivarci, è la risposta più coerente che sono riuscito a trovare a cosa significa “andare avanti”.
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